martedì 8 novembre 2011

Serie dei micro racconti: Il Burattinaio

Non era lei a compiere quelle cose atroci, qualcuno stava manovrando le sue azioni : Il  burattinaio, che da sopra la sua testa muoveva i fili per far vivere il suo burattino.
Sua, non era altro che il suo giocattolo. Le aveva inciso gli arti e ne aveva estratto i nervi, che ora tesi tra le sue mani erano lunghi fili. 
Così la muoveva rendendola una cosa sua e lei non poteva opporsi. L’aveva spinta nella sala con la culla, dove un pianto soffocato si udì per l’ultima volta. 
E poi l’aveva condotta al letto matrimoniale, dove l’amore fu spezzato dalla lama. Era così che faceva il maestro dei sogni, l’artista di strada, il burattinaio. 
Prendeva le persone e le manovrava, esse non avevano più una coscienza, erano pupazzi nei meandri della sua mente. L’aveva amata più di chiunque altro, regalandole il suo perdono al gusto  del sangue. 
Questo era il vero amore, si stava prendendo cura di lei, in fondo.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao,ho seguito il tuo blog e mi piace molto.hai scritto un libro,un mio grande sogno.I tuoi racconti e le frasi sono davvero bellissime,complimenti e buona serata

Deborah Fasola ha detto...

Grazie mille!
Si ho scritto parecchi romanzi a dire il vero, ma per ora ho pubblicato soltanto Luna cremisi, spero di poter dare buone nuove presto.
In bocca al lupo anche a te per il tuo sogno!

Franco ha detto...

Che bel blog :)

Deborah Fasola ha detto...

ciao Franco :D